IL PICCOLO POPOLO

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martedì, ottobre 10, 2006

Il gatto nella stalla. Fiaba?


Vivevano tranquilli, come chi si vuol bene e aspetta ogni giorno il domani, due contadini (moglie e marito) in un piccolo paesino non lontano da qui.
Quando scendeva il buio si mettevano a dormire vicini e si scaldavano i piedi l'un l'altro e le mucche, che tenevano nella stalla proprio sotto la loro camera, dormivano quiete anche loro.
Una notte la donna venne svegliata dai muggiti nella stalla.. Svegliò il marito e gli fece notare che era strano che le mucche si fossero svegliate e si lamentassero così nel cuore della notte.
Il marito scese la scala con una lanterna in mano pensando, magari, che un ladro fosse entrato nella stalla. Ben presto vide che tutto era al suo posto: porte e finestre di casa chiuse, ma le mucche nella stalla erano proprio spaventate: i teneri occhi dei vitellini erano sbarrati dal terrore e i muggiti erano fortissimi. "Ma che diavolo!?" pensò il contadino: "Ci avete svegliato coi vostri muggiti e poi per che cosa? Per questo gattaccio?". C'era un gatto nero nella stalla: miagolava così piano che nemmeno si sentiva, tanto erano forti i versi delle mucche.
Allora il contadino lo caccio fuori e le bestie subito si calmarono.
La notte dopo la stessa storia.. rumore di catene trascinate, muggiti e miagolii..
E la moglie preoccupata si chiedeva come quel gatto avesse fatto ad entrare essendo tutte le porte e le finestre chiuse.. Il marito scese di nuovo nella stalla e vide nuovamente il gatto nero camminare attorno alle sue mucche tutte spaventate e irrequiete.
Il contadino lo cacciò e tutto tornò alla normalità. Più o meno: il contadino agguzzò la vista e scorse, nella penombra, delle catene, lunghe catene ancora dondolanti legate alle travi del soffitto. L'uomo, sbalordito, si decise ad afferrarle per staccarle dal soffitto, ma non riuscì: non appena avvicinava la mano alla catena si sentiva come smarrito, intimorito: sentiva che non avrebbe potuto nemmeno toccarle. Il giorno seguente, insieme alla moglie, tentò di togliere quelle catene nella stalla ma non c'era niente da fare: si sentivano respinti da una strana "forza"..
Scese di nuovo la notte e i due contadini andarono a dormire tutti impauriti e sommersi da pensieri terrificanti. A mezzanotte di nuovo i rumori: muggiti impressionanti, rumori di lame e di catene trascinate. I due non ebbero proprio il coraggio di scendere nella stalla. Aspettarono che tutto si fosse calmato: all'alba misero piede nella stalla e videro gli scheletri delle bestie appesi alle catene. Il gatto nero s'era preso i corpi delle bestie per portarli alle streghe che li avrebbero usati durante le loro danze attorno al calderone..

5 Comments:

  • At martedì, 10 ottobre, 2006, Blogger Kia said…

    ma fai paura!! Oddio stanotte dormirò?? Lo dovevo capire dalla foto inquietante che non dovevo leggere... uffa!!!
    Però vedo che i link funzionano ;)
    ciao!! ^__^

     
  • At martedì, 10 ottobre, 2006, Blogger Arianna said…

    si, grazie mille! Le tue spiegazioni sono state più che esaurienti: ho capito persino io!!!

    A parte gli scherzi: lo sai che questa fiaba (chiamiamola così) viente tramandata di generazione in generazione in alcuni paesini della Valle d'Aosta?
    Affascinante...e soprattutto..a tema!!

     
  • At sabato, 14 ottobre, 2006, Anonymous Anonimo said…

    Questa storia mi fa ripensare a quello che accade nella stalla di quella signora a Corneto...la cavalla terrorizzata anche se apparentemente non c'è nessuno nella stanza...ci tengo a precisare che non è uno scherzo, perchè me ne ha parlato mio padre, che a più di 50 anni di certo non si mette a inventare storie!
    Mha...di fronte a queste cose non si sa mai cosa pensare!
    Paura!
    Bellissima la foto del gatto!
    Ciao ciao!

     
  • At sabato, 14 ottobre, 2006, Blogger Arianna said…

    ...........che pauraaaaaaa...
    Io sono letterlamente terrorizzata da tutte queste robe..
    Mia nonna me ne ha raccontata un'altra terribile che è successa quando lei era giovane...
    La pubblicherò di sicuro fra un po'..poi mi saprete dire...

     
  • At domenica, 15 ottobre, 2006, Anonymous Anonimo said…

    Che fiaba!!!!!!!!!!!!! E' una fiaba o qualcosa di diverso?

     

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